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Sono circa 2 milioni gli italiani a cui è stato diagnosticato un tumore. Un numero che con gli anni è cresciuto in maniera considerevole, passando da 820.000 casi prevalenti nel 1970 a 1.270.000 nel 2000, fino ad arrivare nel 2008 a 1.840.923 casi, dei quali 806.103 uomini (il 43,8%) e 1.034.820 donne (56,2%). La Lombardia, con 354.585 casi, è la regione con il numero più alto di malati, seguita dal Lazio con 182.167, dal Piemonte con 164.959 e dal Veneto con 161.688 casi.
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CASERTA - Per tre giorni,, la sala conferenze dell'hospice «Nicola Falde» (via Murata, Santa Maria Capua Vetere) ha ospitato gli stati generali delle cure palliative e delle terapie del dolore in Campania. L'iniziativa è stata promossa da European cancer patient coalition, Associazione House Hospital onlus, da associazione Antea. Eapc (European association of palliative care), Sicp (Società italiana cure palliative), Favo (Federazione associazioni volontariato in oncologia), Lilt (Lega italiana lotta ai tumori), associazione Umana onlus, Centro Nazionale delle Ricerche, Unità di genetica dei tumori.
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“F.A.V.O (Federazione che raccoglie 500 Associazioni di Volontariato in Oncologia) che lavora per realizzare tutte quelle iniziative che possano individuare nuovi bisogni e nuovi diritti dei malati e la cui mission pertanto è coincidente con quella di Fiagop onlus (Federazione Italiana delle associazioni di Genitori di Bambini onco-ematologici) con cui ha collaborato in molte occasioni e in futuro tornerà a collaborare - dichiara il Prof. Francesco De Lorenzo
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Persona al centro della cura, gira tutto qui, e non è poco, il Piano oncologico nazionale che per Favo (Federazione delle associazioni di volontariato in oncologia) rappresenta, con orgoglio, il frutto di anni di intenso lavoro.
Il prezioso contributo dei malati di cancro e delle associazioni che li rappresentano federate alla Favo, è stato voluto dai ministri della Sanità che si sono succeduti nel tempo e che hanno ritenuto importante consultare il volontariato oncologico per la stesura d
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Dopo Emilia Romagna, Toscana e Marche anche il Piemonte dimostra una sensibilità crescente verso un disagio sociale che affligge molte donne. La giunta regionale del Piemonte ha, infatti, deciso che le donne piemontesi affette da alopecia dovuta a chemioterapia per qualunque forma neoplastica, circa 2000 ogni anno, potranno usufruire di un contributo regionale per l'acquisto di una parrucca. Il contributo vale anche per le bambine e le adolescenti che devono sottoporsi a chemioterapia.