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“Ridiamo una vita normale a un milione di guariti dal cancro”
di Michele Bocci
Elisabetta Iannelli, vicepresidente di Aimac: “Hanno difficoltà a trovare lavoro, a ottenere un mutuo, ad adottare”. Il testo in Parlamento: “Via lo stigma dopo dieci anni dalla diagnosi”
Approda in aula alla Camera la legge per riconoscere l’oblio oncologico, che permetterà a chi ha avuto una diagnosi di tumore ed è guarito di non dover dichiarare la malattia nei documenti ufficiali. Elisabetta Iannelli, avvocata, è segretaria generale di Favo, la federazione delle associazioni di volontariato in oncologia e vicepresidente di Aimac, l’associazione italiana dei malati di cancro. Si batte da oltre vent’anni per il superamento delle discriminazioni nei confronti dei malati di cancro e da molti anni per il diritto all'oblio oncologico e ora vede l’obiettivo avvicinarsi, grazie a ben 9 proposte di legge sul tema, presentate praticamente da tutti i partiti.
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Nella seduta del 24 luglio 2023 delle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavoro, è stato approvato un importante emendamento sulle ROR, per il quale Marcella Marletta, membro del Comitato Esecutivo FAVO e Presidente AIStom, ha svolto un grande lavoro.
Sono stati approvati al DL PA bis, attualmente in conversione alla Camera, due identici emendamenti a prima firma dei deputati Schifone e Rubano volti a supportare l’efficientamento e la piena operatività delle Reti Oncologiche Regionali #retioncologicheregionali. Si prevede, infatti, che la quota parte del Fondo per l’attuazione del Piano Oncologico Nazionale che verrà destinato all’operatività delle Reti Oncologiche Regionali venga erogato sulla base del raggiungimento di specifici obiettivi e tempistiche da stabilire per singola regione, insieme all'identificazione di un relativo meccanismo premiante. Si prevede, inoltre, che venga finalmente istituito in seno al Ministero il Coordinamento Generale delle Reti Oncologiche, come di fatto già previsto dalle Linee guida del 2019, ma mai istituito."
Come FAVO non possiamo che appoggiare e sostenere questa importante iniziativa volta rendere pienamente operative le Reti oncologiche, così come i successivi passi che saranno necessari per una effettiva attuazione delle misure previste per rendere operativo il Fondo messo a disposizione per l’attuazione del Piano Oncologico Nazionale.
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FAVO - Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia è stata chiamata oggi in audizione presso l’XI Commissione Lavoro della Camera dei Deputati.
In rappresentanza delle 200 associazioni federate alla FAVO in tutta Italia, Francesco De Lorenzo (Presidente) ed Elisabetta Iannelli (Segretario), hanno riportato all’attenzione della Commissione, alcune proposte volte a rafforzare e rendere più completa la tutela dei lavoratori affetti da tumori, malattie invalidanti e croniche.
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FAVO è stata ricevuta in audizione ieri presso la Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, in merito alla comunicazione della Commissione UE al Parlamento e al Consiglio d'Europa sul "Piano europeo di lotta contro il cancro".
Sul tema del Piano UE la posizione di FAVO è nota: è necessario che l’Italia recepisca l'ambizioso documento attraverso il Piano Oncologico Nazionale, il quale però ha bisogno di modifiche che ne migliorino l’operatività e l’efficacia.
Tale posizione è ben rappresentata nel capitolo relativo al Piano Oncologico nazionale pubblicato nel 15° Rapporto sulla condizione assistenziale del malato oncologico, intitolato "Le risposte che attendiamo dal Piano Oncologico Nazionale (PON): documento di pianificazione e indirizzo per la prevenzione e il contrasto del cancro 2023-2027".
Proprio questa documentata analisi è stata consegnata da FAVO alla Commissione, a margine dell'audizione.
Per approfondire:
- Leggi il capitolo del Rapporto dedicato al PON
- Consulta il 15° Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici
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La riconoscenza di FAVO al presidente Berlusconi è un dovere morale: con grande sensibilità e attenzione ha, infatti, interpretato i nuovi bisogni dei malati di cancro in tempi in cui era ancora forte lo stigma del cancro uguale morte.
I Governi Berlusconi, difatti, hanno approvato i seguenti provvedimenti legislativi e normativi che hanno cambiato la qualità della vita dei malati di cancro: l’immediato riconoscimento della disabilità oncologica, il part-time reversibile per i lavoratori malati di tumore ed i loro caregiver, l'istituzione della Giornata Nazionale del Malato Oncologico, il primo Piano Oncologico Nazionale.