Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno del 03/05/09

Convivere con la malattia e fare in modo che essa non abbia un impatto devastante sulla qualità della vita delle persone che sono colpite.
Francesco De Lorenzo, l’ex ministro della Sanità che oggi è a capo della Favo (la Federazione italiana delle associazioni di volontariato oncologico), delinea dalla tribuna del convegno di Taranto qual è la priorità che oggi il mondo del volontariato, ma anche strutture mediche e istituzioni pubbliche, sono chiamate ad affrontare. «La malattia - dice De Lorenzo, colpito anch’egli da tumore e poi guarito - tende a cronicizzarsi. Questo fa sorgere problemi di riabilitazione: nutrizionale, psicologica, sessuale. Sono i nuovi bisogni che dobbiamo saper affrontare». Nuovi bisogni rispetto ai quali non basta la sola risposta del volontariato, quel «volontariato - ha detto in apertura di giornata l’artista Fabio Salvatore, di Castellaneta, autore del libro “Cancro non mi fai paura” - che pure consente di alimentare la speranza nei malati oncologici. Speranza che non è illusione, ma sostegno umano e fiducia nei progressi della ricerca».

No, non basta l’opera dei volontari. De Lorenzo marca questo punto, chiedendosi perchè mai c’è la riabilitazione degli alcolisti o dei tossicodipendenti e non anche quella del malati di cancro. O meglio: non è che non ci sia del tutto. C’è in alcune regioni, Piemonte, Toscana, Umbria, Lombardia, ma non c’è in molte altre. Per attuarla le Regioni vorrebbero più fondi, «ma noi pensiamo che non occorrano nuovi fondi quanto razionalizzare e riorganizzare quelli che si spendono già» dice De Lorenzo, che chiede anche alla Puglia (assente il governatore Nichi Vendola, lo ascolta dalla platea il vice presidente del Consiglio regionale Luciano Mineo) un impegno nella Conferenza Stato-Regioni perchè i Lea, i Livelli essenziali di assistenza, prevedano pure la riabilitazione per chi soffre di cancro. «Non ci possono essere disparità di accesso alle cure - conclude De Lorenzo -. I malati di cancro devono avere ovunque in Italia lo stesso trattamento. Nelle Giornate nazionali monitoreremo la situazione e anno dopo anno diremo cosa si è fatto».