ORLANDO — Sta nascendo una nuova cosmetica apposta per loro, per le donne che seguono una chemioterapia anti-tumore. I farmaci funzionano, soprattutto i più nuovi, ma a volte rischiano di compromettere estetica e femminilità: spesso si rivelano tossici per la pelle, provocano arrossamenti, pustole, prurito, bruciori, soprattutto al viso, che si aggiungono a un altro effetto collaterale delle terapie che è, dal punto di vista estetico, il più pesante per la donna: la perdita di capelli. Le statistiche dicono che almeno otto pazienti su dieci (uomini compresi) soffrono di disturbi alla pelle da chemio e allora si comincia a parlare di prevenzione, con l'aiuto della medicina cosmetica. «Antibiotici, cortisonici, ma anche emollienti e prodotti solari studiati apposta. Così — ha spiegato Edith Mitchell della Thomas Jefferson University di Philadelphia presentando la sua ricerca all'Asco, il meeting annuale degli oncologi americani a Orlando — siamo riusciti a dimezzare gli arrossamenti cutanei, anche gravi, provocati da un farmaco usato contro il tumore al colon, il panitumumab». Intanto negli Stati Uniti sono nate aziende specializzate in prodotti «dedicati» a persone trattate con la chemio e studiati da équipe di oncologi, dermatologi e pazienti: balsami per gli eritemi che compaiono sui palmi delle mani e per la fragilità delle unghie, fondo-tinta per ovviare alla decolorazione della pelle e soprattutto filtri solari.

QUALITÀ DELLA VITA - L'attenzione all'aspetto fisico è una novità, ma quanto più aumenta la sopravvivenza dei pazienti, tanto più ci si deve preoccupare di tutto quello che riguarda la qualità della loro vita, compresa la salute «estetica». Da qualche tempo è nato negli Stati Uniti e si sta diffondendo in altri Paesi, Italia compresa, il progetto Look good... feel better («Migliora l'aspetto e ti sentirai meglio»). «È indispensabile sensibilizzare i pazienti a segnalare gli effetti collaterali delle terapie, soprattutto di quelle più nuove e ottimizzarne il controllo, anche quando riguardano l'estetica — commenta Giorgio Scagliotti, pneumo-oncologo all'Università di Torino e direttore del Dipartimento di Oncologia polmonare all'Ospedale di Orbassano —. Il nostro ospedale è diventato centro di riferimento regionale per un programma che prevede corsi settimanali di make up durante i quali le estetiste insegnano alle donne a prendersi cura della propria pelle, a scegliere il trucco più adatto a valorizzare il proprio aspetto e a nascondere i danni da terapia». Il progetto è appena partito ed è, almeno per il momento, rivolto a piccoli gruppi di persone. Ancora tutto da risolvere, invece, il problema della perdita di capelli, nonostante alcuni farmaci abbiano ridotto questo effetto collaterale e qualcuno tenti di usare soluzioni alternative, come il «casco raffreddante» che, almeno secondo una comunicazione presentata all'Asco, sembra avere effetti positivi. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Adriana Bazzi
3 giugno 2009

Leggi la news dal sito del Corriere della Sera