La circolare n.1 del 30 aprile 2009 firmata dal ministro Brunetta e' stata sollecitata dalla Favo "nell'interesse delle centinaia di migliaia di malati di cancro che lavorano per lo Stato e gli enti pubblici". Cosi' il presidente, Francesco De Lorenzo, ed il segretario generale, Elisabetta Iannelli, della Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, rispondono al segretario generale della Fp-Cgil, Carlo Podda riguardo alle indicazioni del Ministero della Funzione Pubblica sull'utilizzo del telelavoro nel pubblico impiego. Secondo l'associazione "i chiarimenti contenuti nella circolare, in primo luogo, sono evidentemente finalizzati ad evitare inutili quanto costosi ed inaccettabili controlli medici in malattia nei casi di patologie gravi come quella oncologica. Il successivo richiamo all'utilizzo di forme flessibili di lavoro come il part-time ed il telelavoro, deve essere letto come facolta' del lavoratore pubblico ad accedervi senza che gli vengano opposti ostacoli di qualsivoglia natura e non certo come obbligo a lavorare ad ogni costo ed in qualsiasi condizione psico-fisica". (AGI)

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