In occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, è stata convocata - alla presenza dei Ministri Locatelli e Roccella - una seduta straordinaria dell`Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità.

FAVO ha partecipato alla riunione, rappresentata da Elisabetta Iannelli (Segretario Generale) e Lorena Porceddu, paziente oncologica e rappresentante dell'associazione AISTOM Sardegna.

Sul tema oggetto della riunione, FAVO ha presentato una nota al Ministero per le Disabilità:

Vi sono molte forme di violenza nei confronti delle donne, violenze tanto più odiose e inaccettabili quando commesse nei confronti di una donna più fragile in quanto disabile.
La violenza fisica è purtroppo ben nota a tutti ma è anche noto il fatto che forme di violenza morale e psicologica, non solo sono gravi di per sé, ma quasi sempre sono anche segnali che precedono la violenza fisica che in alcuni casi arriva ad annientare una vita umana.
Accade, purtroppo, che donne malate di cancro siano vittime di comportamenti violenti e discriminatori anche solo di tipo morale e psicologico, forme di violenza forse meno evidenti, forse meno ri-conosciute ma ugualmente devastanti perché interrompono o deviano il corso di una vita già resa più difficile dalla malattia e dai trattamenti antitumorali.

Ostacoli opposti alla richiesta di rinviare la data di un esame universitario di pochi giorni per collocarlo nella finestra di tempo tra una chemioterapia e l’altra quando si recuperano forze e lucidità dagli effetti collaterali della terapia. Derisione e offesa alla studentessa da parte dei suoi stessi colleghi di facoltà che ipotizzano favoritismi, non richiesti né dovuti, ma, secondo la loro mala interpretazione, motivati dal pietismo di un foulard che cela una dolorosa alopecia da chemio. Non sono forse queste, umiliazioni e violenze che impediscono la desiderata “normalità” di continuare a studiare per dimostrare di essere vive nonostante il cancro?

E la perdita di un lavoro che significa dignità della persona, prima ancora che necessità di sostentamento economico indispensabile per vivere e per curarsi? Troppo spesso è accaduto e accade che lavoratrici malate di cancro o che portano su di sé, per tutta la vita, le conseguenze devastanti di interventi chirurgici demolitivi o di tossicità da trattamenti farmacologici siano state vittime di comportamenti mobbizzanti, umilianti, escludenti che arrivano fino alla fuoriuscita, non voluta, dal mondo del lavoro con grave perdita economica e psicologica per la persona, per la famiglia e per l’intera società. Una donna cui è stato asportato chirurgicamente il retto per una neoplasia e che vive con una stomia permanente o che ha perso la voce a causa di un tumore della laringe o una donna cui è stato asportato lo stomaco a causa del cancro e che deve nutrirsi a brevi intervalli di tempo nel corso della giornata: troppo spesso queste donne subiscono negazione dei diritti, comportamenti intolleranti o aggressivi che costituiscono forme di violenza che aggiungono dolore al dolore della malattia invalidante.

FAVO ritiene necessario ed imprescindibile che la società e le istituzioni ri-conoscano le violenze “invisibili” perpetrate nei confronti delle donne con disabilità oncologica affinché siano messe in atto azioni, anche educative, che sradichino dette condotte ed educhino al rispetto della persona, in modo particolare se fragile e disabile.

Roma, 24 novembre 2023

Giornata contro la violenza sulle donne con disabilità

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