In vista della stesura del Piano oncologico europeo,  Lunedì  20 Gennaio la nuova commissaria EU per la salute Stella Kyriakides  ha incontrato Kathi Apostolidis (presidente ECPC), Francesco de Lorenzo (Presidente FAVO ed AIMAC, Past President ECPC), Francoise Meunier, (comitato scientifico ECPC) e Antonella Cardone (Direttore ECPC).

Tanti i punti di discussione portati all’attenzione della Commissaria europea, in particolare la delegazione si è soffermata su:

1. Comprehensive Cancer Care Networks (CCCNs)

Il Piano oncologico europeo dovrà prevedere prima di tutto un network di Comprehensive Cancer Center Networks (CCCNs) ogni milione di abitanti. Un network di centri quindi che si occupi non solo di fare attività clinica e assistenziale, ma anche di ricerca.

2. Inclusione degli European Reference Networks (ERNs) nel Piano Oncologico Europeo

Le ERN possono infatti funzionare adeguatamente solo se la direttiva sull'assistenza sanitaria transfrontaliera, quasi dieci anni dopo la sua entrata in vigore, è pienamente attuata in tutti gli Stati membri e se le raccomandazioni formulate dalla Joint Action on Rare Cancers (JARC)  nel 2019 vengano recepite e attuate dagli Stati membri. Le raccomandazioni JARC sono di fondamentale importanza per assistere efficacemente il 20% di tutti i malati di cancro.  La Commissaria Kyriakides dovrà impegnarsi a sollevare  questo problema in seno al Consiglio Europeo, per discutere della direttiva sull'assistenza sanitaria transfrontaliera, approvata all'unanimità dalla commissione ENVI.

3. Riabilitazione

Più di un terzo dei malati di cancro sono considerati "guariti", il che significa che i trattamenti di riabilitazione e di follow up sono di fondamentale importanza per la loro qualità di vita. Sono state identificate quattro aree chiave nel campo delle cure di follow-up a lungo termine per i malati di cancro e i survisors:

  1. follow-up medico, compresa la gestione degli effetti tardivi e la prevenzione terziaria
  2. approccio multidisciplinare e coordinamento tra i professionisti della salute
  3. supporto psicologico
  4. riabilitazione sociale, comprese problematiche in ambito lavorativo e tossicità finanziaria


Attualmente non esiste un modello riconosciuto di assistenza per i survivors, un compito che potrebbe essere affidato ai CCC,  centri di ricerca multidisciplinare al di fuori del contesto clinico (evitando così ritardi per i pazienti in fase acuta). 

Inoltre, il Piano Oncologico Europeo dovrebbe riconoscere l'impatto sociale del cancro al fine di migliorare la vita non solo dei pazienti e dei survivors, ma anche dei loro caregivers. Uno degli obiettivi più importanti del Piano Oncologico Europeo dovrà essere quello di affrontare le disuguaglianze sociali, facilitando il reinserimento lavorativo e lo svolgimento di attività ordinarie senza discriminazioni.

La Commissione europea ha assicurato che per la redazione del primo Piano Europeo Oncologico verranno coinvolte tutte le parti interessate, comprese le Associazioni dei malati, e si impegnerà affinche sia completato entro il prossimo novembre.

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