Su Sanità 24 - Il sole 24 ore, è stato pubblicato l'articolo Sostenibilità e accesso ai farmaci oncologici. Come uscire dalla tempesta perfetta, scritto da Francesco De Lorenzo (presidente AIMaC, FAVO e ECPC) e Umberto Tirelli (primario e oncologo dell'Istituto Nazionale Tumori CRO Aviano).

L'articolo affronta il tema della sostenibilità dei sistemi sanitari rispetto alla spesa farmaceutica e dell'accesso ai nuovi farmaci in ambito oncologico, sempre più efficaci, ma sempre più costosi. In particolare, la spesa per i farmaci oncologici è passata da poco più di un miliardo di euro nel 2007 a oltre tre miliardi nel 2014. Nel suo complesso, l'oncologia rappresenta una delle voci di spesa più rilevanti per il Servizio Sanitario Nazionale.

Problemi di disponibilità e di accesso, non riguardano quindi soltanto i farmaci innovativi, ma si presentano anche in caso di prodotti cosiddetti maturi, non più protetti da brevetto. Questo fenomeno è definito shortage e causa nel nostro Paese l'assenza periodica di alcuni chemioterapici, quali il 5-fluorouracile, bleomicina, doxorubicina liposomiale, metotrexate e altri essenziali nella terapia delle leucemie acute e per il trapianto di midollo. Queste categorie di farmaci, comprese alcune molecole a brevetto scaduto, essenziali e insostituibili, spesso non sono disponibili sul mercato perché le aziende ne dismettono la produzione in quanto non più economicamente convenienti. Indisponibilità e carenza nelle scorte di farmaci arrecano gravi danni ai pazienti, aggiungendo costi ai sistemi sanitari, i cui budget sono già ampiamente sotto pressione.

Come evitare quindi che si verifichino shortage di farmaci per i nostri malati? Come definire un prezzo equo per questi farmaci, sia per i produttori che per i payers? Questi sono importanti quesiti che un sistema sanitario universalistico che vuole mettere al centro i pazienti deve porsi. I bisogni e gli interessi dei malati devono essere sempre il faro su cui la politica sanitaria deve lavorare, promuovendo un dialogo aperto tra comunità scientifica, regolatori, pagatori e industria, per costruire un Patto tra il pubblico e il privato.

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