«Quando mi fu comunicato che avrei dovuto fare la chemioterapia, la prima cosa che pensai è stata: "Mi tocca farla, so bene che è una medicina molto amara, il mio corpo la mia mente riusciranno a sopportarla? ”», racconta la dottoressa Silvana Ianuario, una delle donne Amdos, una donna di quell’esercito di guerriere che hanno vinto o stanno lottando contro il cancro e lo fanno stando insieme. «Poi si aggiunge la nausea e la perdita dei capelli. La perdita dei capelli fotografa lo stato più basso della cura, ti segna ti indica con il dito che sei malata di tumore. Questo è il momento psicologico più delicato in cui devi riunire tutte le forze che ti rimangono per reagire e per farcela. I capelli si perdono ed allora devo uscire dall’isolamento riacquistando la normalità. - racconta la dottoressa Ianuario - La prima cosa che ho fatto, è stata quella di comprare una parrucca del colore dei miei capelli».

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