TUMORI: FAZIO, OBIETTIVO RIDURRE A ZERO I 'VIAGGI DELLA SPERANZA'

Roma, 12 mag. - "L'obiettivo e' ridurre a zero la mobilita'", ovvero i 'viaggi della speranza' intrapresi da molti italiani alla ricerca di cure migliori in altre Regioni, e a volte addirittura al di la' dai confini nazionali. E' quanto auspica il ministro della Salute Ferruccio Fazio, intervenuto oggi a Roma alla conferenza di presentazione della VI Giornata del malato oncologico.

 

"Stiamo lavorando per ridurre la mobilita' - assicura Fazio incalzato dai giornalisti a margine dell'incontro - il grosso" dei 'viaggi della speranza' "si registra nell'ambito delle cure oncologiche e della chirurgia" dei tumori. I pazienti decidono di affidarsi alle cure in altre Regioni "quando non nutrono sufficiente fiducia nel servizio sanitario regionale" di riferimento. "La sanita' - ammette il ministro - va cambiata, ma cio' va fatto attraverso una manutenzione continua". Ciononostante "l'Italia - secondo Fazio - e' uno dei Paesi in cui il cancro si cura meglio".

TUMORI: 4 ITALIANI SU 10 PER CURARSI ANDREBBERO ALL'ESTERO = IL 39,6% OPTEREBBE PER UN'ALTRA REGIONE, MA DATO SALE A 48% NEL MERIDIONE

Roma, 12 mag. - I viaggi della speranza? Se si fanno i conti col cancro li sceglie gran parte degli italiani. Quattro su 10, il 39,1% per l'esattezza, sarebbero disposto a puntare sull'estero per avere cure migliori, il 3% l'ha gia' fatto. Il 39,6% dei connazionali, invece, farebbe ricorso alla sanita' di un'altra regione, un dato che registra un balzo in avanti attestandosi al 48% nel Meridione. La fotografia a tinte scure arriva da un'indagine Censis condotta su 1.000 italiani e diffusa stamani a Roma, in occasione della presentazione al Senato della VI Giornata del malato oncologico. Numeri che sembrano trovare una giustificazione nel censimento realizzato dall'Associazione italiana radioterapia oncologica (Airo) e che mostra, di fatto, un Paese a due velocita'. L'Airo ha infatti passato in rassegna le dotazioni tecnologiche in tema di radioterapia, in particolare facendo il punto sui cosiddetti acceleratori lineari presenti sul territorio nazionale. Ebbene, solo in 6 regioni su 10, con un'assoluta supremazia del Nord Italia, hanno raggiunto l'obiettivo fissato nel 2002 di portare il numero di questi macchinari a circa 7-8 unita' per milione di abitanti. Queste disparita', assicurano gli addetti ai lavori, costringono chi non dispone di un servizio di radioterapia vicino casa a spostarsi in altre citta' per sottoporsi alle cure.

Per superare le difformita' regionali, i pazienti chiedono poi un ulteriore passo avanti sul fronte dei farmaci: tutti gli antitumorali autorizzati dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) devono essere immediatamente disponibili sul territorio nazionale. L'accordo siglato in Conferenza Stato-Regioni ha infatti reso piu' semplici e immediate le procedure per i farmaci innovativi, "ma questo principio - chiede Francesco De Lorenzo, presidente della Federazione italiana delle associazioni di volontariato oncologico (Favo) - va esteso e applicato a tutti i farmaci oncologici, non solo a quelli innovativi". "Il Piano oncologico nazionale recentemente approvato - prosegue De Lorenzo plaudendo a piu' riprese al provvedimento - considera i tumori una patologia grave, causa di un terzo di tutti i decessi, e stabilisce che l'assistenza dei malati oncologici costituisca una priorita' cui si deve far fronte per ridurre le disparita' regionali. I risparmi, pur necessari - conclude - vanno previsti su altri aspetti di minor gravita' dell'assistenza sanitaria".


FARMACI: PER ITALIANI CAMBIERANNO LA VITA PIU' DI ENERGIE VERDI E WIRELESS = CENSIS, PER UNO SU DUE LA VERA RIVOLUZIONE PASSA DAI MEDICINALI

Roma, 12 mag. - La vera rivoluzione passa dai farmaci, almeno per gli italiani. Per un connazionale su due (54.3%), infatti, rappresentano le innovazioni tecnologiche e sociali che daranno maggiore impulso al cambiamento. I medicinali, quanto a cambiamenti per il futuro, battono addirittura le energie rinnovabili (54%), il riciclaggio dei rifiuti (49,4%), l'auto elettrica e altri mezzi di trasporto ecologico (31,3%). Ma anche i nuovi modelli di welfare (26%), la banda larga (9,8%) e innovativi strumenti wireless e mobili (9,2%). Questa la fotografia scattata dal Censis su 1.200 italiani e presentata oggi al Senato, in occasione della VI Giornata nazionale del malato oncologico. "E' evidente - sottolinea Elisabetta Iannelli, segretario della Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo) - che questa dinamica coinvolge in modo particolare i tumori, perche' costituiscono l'area terapeutica in cui piu' si stanno concentrando gli sforzi di investimento per l'innovazione. Migliora la sopravvivenza dei pazienti oncologici e la consapevolezza che guarire dal cancro e' possibile".