Assicurare una più rapida risposta alla domanda di salute riducendo le liste d'attesa, garantire un’offerta appropriata e di qualità, oltre che accessibile, porre la giusta attenzione alle malattie oncologiche “rare”, sviluppare la Rete regionale per garantire una presa in carico globale e continuativa del paziente oncologico, mettendo in relazione tutte le strutture, i professionisti sanitari e le associazioni di volontariato presenti sul territorio pugliese.

Di questo si è parlato oggi nell’Aula Magna De Benedictis del Policlinico di Bari alla presenza del Direttore Generale dell’Istituto Oncologico Giovanni Paolo II, dott. Antonio Delvino, del Vice presidente nazionale della Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, il cav. Francesco Diomede e del Coordinatore pugliese di F.A.V.O., l’avv. Marcello Stefanì. Hanna partecipato all’incontro, e sono intervenuti nel merito i Consiglieri Regionali Marco Lacarra, Mario Conca, Antonella Laricchia, Ignazio Zullo e due ex Assessori Regionali alla Salute, Donato Pentassuglia (Consigliere regionale in carica) ed Ettore Attolini.

L’occasione è stata fornita dalla presentazione dell’”VIII Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici”, soffermatosi in questa edizione sul peso dell’oncologia sul Sistema Sanitario Nazionale in termini di spesa, oltre che dalla presentazione del primo rapporto regionale del Registro Tumori pugliese, illustrato dalla dott.ssa Lucia Bisceglia dell’Ares Puglia.

Una giornata storica per la Puglia, in cui medici, politici, esponenti del mondo del volontariato e istituzioni si sono ritrovati per la prima volta a confrontarsi sull’urgenza e necessità di avviare la “Rete” anche in Puglia, dopo oltre un decennio di immobilismo, la rete oncologica regionale, prevista da una delibera di giunta del 2004 e mai attivata.


Attivare una rete oncologica significa creare una struttura di collegamento tra tutte le realtà
operanti nel settore oncologico, nella quale “reclutare” il paziente sin dalla prima diagnosi di tumore, al fine di sviluppare percorsi diagnostici e terapeutici coerenti che accompagnino il paziente in tutto il percorso di cura, garantendo una erogazione integrata e continuativa di tutte le prestazioni, da quelle specificatamente sanitarie a quelle più generali di supporto alla persona ed al nucleo familiare, mettendo in pratica la multidisciplinarità, che è sinonimo di maggiore probabilità di guarigione o sopravvivenza, con un coinvolgimento non solo di medici chirurghi e oncologi, ma anche medici di famiglia, psicologi, infermieri e tutto il mondo del volontariato che opera nel settore dell'assistenza alla persona, assicurando un aumento non solo della quantità, ma soprattutto della qualità di vita.

Dal dibattito è emerso anche come un intervento di questo tipo, permetta di risparmiare sulla spesa pubblica sanitaria permettendo di risparmiare sui farmaci o sulle degenze ospedaliere, o evitando quei tristi fenomeni migratori dei malati da una regione all’altra, rappresentando un fattore di spreco sia per le risorse del privato cittadino che del pubblico.

Un’azione non coordinata non può che generare spesa inefficace e costi socio-sanitari insostenibili da parte dei malati e dei loro famigliari. La Rete permette di creare standard e indicatori di qualità definiti e volti ad omogeneizzare l’offerta sanitaria, garantendo un diritto di accesso alla cura e una qualità del servizio uniforme, evitando disparità di trattamento in uno stesso territorio.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, si è dichiarato disponibile e in prima linea affinché anche in Puglia nasca la Rete Oncologica. “Siamo in una fase di ridefinizione del sistema e dell’offerta sia ospedaliera che territoriale. E’ il momento di individuare punti di riferimento per i pazienti”, afferma il presidente in una nota, assicurando che “nella costituzione di questa rete non si potrà prescindere dai professionisti, dagli operatori, dai medici e soprattutto dalle associazioni di volontariato. Dalla Puglia nessuno dovrà andare più via. Tutti avranno il diritto di essere presi in cura nella propria regione”.

“Siamo pronti a partire – afferma Francesco Diomede, voce del volontariato e dei pazienti oncologici in Puglia, nonché promotore della Giornata – le associazioni sono una importante risorsa, gratuita, da impiegare. Vogliamo solo essere ascoltati”.

Per Delvino “la rete è un mirabile esempio di efficienza e richiede un intervento istituzionale forte e univoco. È ora che le parole si trasformino in atti concreti, come una delibera regionale”.

 

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