modifica titolo quinto

La modifica del Titolo V della Costituzione, attualmente in discussione in Parlamento, rappresenta l’irripetibile opportunità di fare recuperare allo Stato centrale il diritto a esercitare i poteri sostitutivi nei confronti delle Regioni inadempienti nell’attuazione dei LEA. Tuttavia, il disegno di legge di riforma costituzionale attualmente in esame, pur riaffermando il primato dell'uniformità assistenziale, fa riferimento solo ai livelli essenziali dei diritti civili e sociali, trascurando quelli legati alla tutela della salute.

L’emendamento dell’ On. Vargiu, Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera, sempre sensibile alle istanze delle organizzazioni di pazienti, è volto proprio ad assicurare l’estensione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali anche a quelli sanitari. 
L’attuale testo verrebbe pertanto modificato come indicato di seguito:

"Art. 117. - La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall'ordinamento dell'Unione europea e dagli obblighi internazionali. Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie:
m) determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e socio-sanitari che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale; disposizioni generali e comuni per la tutela della salute, per la sicurezza alimentare e per la tutela e sicurezza del lavoro;"

In assenza di questa doverosa modifica ci si troverebbe davanti all'assurdità di garantire con norma costituzionale i diritti civili e sociali, rendendo in tal modo possibile l’esclusione di quello alla salute.

La posta in gioco è di correggere gli errori compiuti con la riforma del 2001, con l’assicurazione in forma esplicita e concreta che ai cittadini, ovunque essi risiedano, vengano garantiti eguali livelli essenziali sanitari.

Alla luce di quanto sopra, FAVO si è fatta promotrice di un appello ai deputati sul diritto alla salute in Costituzione, già sottoscritto dalle seguenti organizzazioni di pazienti nazionali delle principali e più diffuse patologie: Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e trapianto (Aned) - Diabete Italia – Federazione delle Associazioni Emofilici (Fedemo) – Associazione Italiana Malattia di Alzheimer (AIMA) – Associazione Nazionale Malati Reumatici (ANMAR) – Associazione Pro Immunodeficienze Primitive Italiane (Pro Idpi) – Federazione italiana incontinenti e disfunzioni del pavimento pelvico (FincoPP) – FederAsma e Allergie Onlus – Duchenne Parent Project– Associazione Persone con Malattie Reumatiche (APMAR) – Associazione per la Lotta all’Ictus cerebrale (A.L.I.Ce Italia) – Associazione Italiana Malformazioni Ano Rettali AIMAR) – Gruppo italiano per la lotta alla sclerodermia (GILS) – Associazione Malati Ipertensione Polmonare (AMIP) – Associazione famiglie di soggetti con deficit dell’ormone della crescita e altre patologie (A.Fa.D.O.C.) – Associazione Italiana Pazienti BPCO – Associazione Italiana Malformazione di Chiari AIMA Child - Associazione Nazionale Donne Operate al Seno (ANDOS) - Parkinson Italia - Confederazione italiana Parkinson e Parkinsonismi onlus Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM).

La sottoscrizione dell’appello è aperta anche a tutte le altre organizzazioni che volessero aderire. Per firmare è sufficiente inviare Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Per approfondire:

- Scarica l'appello per la Sanità in Costituzione in pdf

- Leggi il riscontro del Sen. Luigi Compagna alle sollecitazioni di FAVO

- Leggi il resoconto stenografico dell’intervento del Sen. Compagna a sostegno dell’emendamento proposto lettera "m" del secondo comma dell'art. 117 del disegno di legge
- Parere, richiesto da FAVO, del Prof. Avv. Tommaso Edoardo Frosini, Ordinario di Diritto Pubblico Comparato, Università degli studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa” sulla opportunità (e conformità) costituzionale dell'emendamento